Antonio Cagnoli è Segretario perpetuo dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona da circa un anno, che ha passato esaminando tutto l’archivio e tutti i documenti dell’Accademia per rendersi conto di quale sia la situazione ed ha riscontrato: 1) che pochissimi soci si impegnano in opere, in relazioni o in servizi alla Provincia e allo Stato; 2)che le riunioni dei soci stessi sono state poco meno di 5 all’anno, e che a dette riunioni partecipi appena un terzo dei soci; 3) che prima o poi anche quei pochi che si danno da fare rendendosi conto di sopportare tutto il peso del lavoro perdano l’entusiasmo. Per sanare detta situazione e gli propone due mezzi: 1)Stimolare efficacemente gli attuali Accademici; 2) Eleggere nuovi accademici soltanto se soggetti operosi. Per realizzare il primo di tali obiettivi propone di riservare un premio in candele a quei soci che saranno presenti per almeno sei riunioni, ed anche due premi all’anno di 6 Zecchini ciascuno ai due soci che producano le migliori dissertazioni. Dimostra a tale proposito l’esistenza di fondi sufficienti. Per il secondo obbiettivo propone di eleggere un socio nuovo alla volta permettendo a tutti di proporre un nome in segreto e scegliendo poi il migliore di tutti i proposti. In un foglio a parte sostiene che i soci debbano essere sempre 40 per controllare i 39 distretti, e descrive come dovranno essere eletti i nuovi soci.
DocType: Relazione
1789 Dicembre
Pietro Montanari e Bartolomeo Giuliani, si incarico dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, esaminano il problema posto dal Magistrato all’Adige e Deputato alle Grandi Valli Veronesi circa la richiesta di Sebastiano Mocenigo di poter utilizzare una parte dell’acqua dell’Adige per le proprie coltivazioni attraverso l’apertura di una apposita “chiavica” (vedi lettera del 20 Maggio 1789) giungono alla conclusione che se un simile fatto non altera il piano di svuotamento delle Grandi Valli Veronesi, purtuttavia non può dirsi se esso possa portare danno immediato ampliando la zona già invasa dalle acque.
1789 Luglio
Lunga relazione contenuta in 12 fogli rilegati a quaderno di Anton Maria Lorgna, probabilmente per i Provveditori all’Adige e Deputati alle Valli Veronesi, con la quale descrive con abbondanza di particolari e di dati il da farsi per risolvere il problema della bonifica delle terre impaludate di Ronco e tomba.
1789 Luglio
Simon Bombieri ribadisce all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona quanto gia detto circa l’alzamento dell’alveo del fiume Tion, e cioè la pochezza dell’alveo del fosso detto Laghisol di Pastrengo che scorre a fianco della strada postale, che da Volargne passa per Castelnuovo, e che ogni volta che piove straripa sulla strada trasportando poi nel Tion materiali grandi e piccoli; inoltre la strada a sinistra del Tion è stata ristretta da una siepe che ha impedito di creare una valida scarpa al suo fosso, sicché questa ogni tanto crolla riempiendo il Tion di terra e di detriti.
1789 Aprile
Simon Bombieri, Ingegnere Accademico, su incarico dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona si è recato a scoprire le cause dell’innalzamento dell’alveo del fiumicello Tion che provoca l’impaludamento dei terreni circonvicini. Tali cause sono, a suo dire, la pochezza dell’alveo del fosso detto Laghisol di Pastrengo che scorre a fianco della Dogal strada postale, che da Volargne passa per Castelnuovo, e che ogni volta che piove straripa sulla strada trasportando poi nel Tion materiali grandi e piccoli; inoltre la strada a sinistra del Tion è stata ristretta da una siepe che ha impedito di creare una valida scarpa al suo fosso, sicché questa ogni tanto crolla riempiendo il Tion di terra e di detriti. Indica anche le possibili soluzioni a detti problemi.
1789 Marzo
Relazione di Zaccaria Betti sulle paludi formate dal fiume Tion, con tutta una serie di studi e di proposte tese a rendere asciutte le terre incvse dalle acque, proposte certamente interessanti.
1789 Marzo
Lunga e dettagliata relazione, firmata da Alessandro Carlotti e da Zaccaria Betti, rispettivamente Presidente e Segretario Perpetuo dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, circa l’organizzazione delle postazioni dei dazi in corrispondenza ai cosiddetti “Transiti” e cioè ai percorsi delle merci dirette fuori dalla provincia e transitanti da Verona.
1788 Febbraio
Relazione di Michele Angelo Locatelli all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona circa i quesiti posti dalla Deputazione alla regolazione delle Tariffe Mercantili sui cosiddetti “Transiti”, parola che comprende le strade percorse dalle merci che transitano nel territorio del Ducato Veneto, e le relative tariffe dei dazi in entrata, in uscita, ecc.
1788 Febbraio
Relazione di Carlo Crivelli – Avvocato Fiscale all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona sugli stessi argomenti trattati nella relazione di cui al punto precedente.
1788 Gennaio
Michele Angelo Locatelli prepara una risposta a dei quesiti sui “transiti”, quesiti che probabilmente sono stati rivolti all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona dal Magistrato dei V Savi alla Mercanzia o dalla Deputazione alla regolazione delle Tariffe Mercantili. Sono detti “transiti” i percorsi delle merci che attraversano lo stato veneto e le relative tariffe dei dazi che si devono pagare da parte dei mercanti. Il Locatelli nella sua relazione all’Accademia sostiene che il sistema delle tariffe è vecchio e confuso per le variazioni apportate nel tempo qua e là, e propone delle semplificzioni riguardanti alcune merci fra cui il vino.