Lettera, senza busta, di certo Simon al “Chiarissimo signor dottore”, presumibilmente il Presidente dell’Accademia, con cui presenta, a nome dell’Imperiale Società di Mosca, il Bollettino n. 4 del 1856, oltre ad alcuni opuscoletti; suggerisce che qualche possidente possa entrare a far parte della Società per l’allevamento del pollame a Dresda e si offre quale “mediatore” a tale scopo; ringrazia per i fascicoli che ha ricevuto relativi all’esposizione di Verona.

Antonio Haffmann, cancellista dell’I.R. Camera Aulica, invia al Presidente dell’Accademia una sua operetta intitolata “La fonte della vita”, già approvata dall’I.R. Dicastero aulico delle Censure; nel contempo chiede di poter essere ammesso a far parte, quale “infino membro”, dell’Accademia stessa.

Goffredo di Doeger, ufficiale , socio delle Società Letterarie di Lubiana, Klagenfurt e Innsbruck e cofondatore del primo istituto d’educazione femminile, chiede di essere ammesso a far parte dell’Accademia di Verona come socio corrispondente.

Testo accompagnatorio d’un opuscolo inviato al Segretario dell’Accademia dall’autore dello stesso, il cui nome, però, risulta non leggibile.

Il dottor Giuseppe Zigarelli, consigliere distrettuale e degli Ospizi di Principato Ulteriore, chiede agli Accademici di essere ammesso a far parte dell’Accademia veronese e presenta loro alcune sue pubblicazioni.

Giuseppe Cerini chiede di poter dedicare all’Accademia il suo studio intitolato “Filosofia dell’irrigazione”, nel quale pone a confronto i sistemi di irrigazione veneti con quelli lombardi.

L’autore chiede alla Reggenza dell’Accademia la restituzione del manoscritto del suo “Catechismo di Commercio” già presentato fin dal maggio 1830.