Antonio Righi, rispondendo alla lettera di cui al punto precedente, fa presente che ha già cominciato a fare le buche me che nell’anno in corso non potrà piantare più di 300 gelsi, perché il loro prezzo è salito troppo e le sue finanze non gli permettono di acquistarne alti.
Provenienza: Peschiera
1793 Giugno
Angiolo Maria Balbi – Provveditor di Peschiera – al Podestà di Verona e suo distretto, ricevute le ultime Ducali sui gelsi della fortezza di Peschiera cerca di minimizzare le proprie responsabilità.
1793 Giugno
Bartolomeo Poletto propone all’Accademia un compromesso sulla piantagione dei gelsi di Peschiera.
1793 Giugno
Antonio Righi chiede all’Accademia di non essere danneggiato personalmente da tutto quello che sta succedendo, egli infatti ha già acquistato i gelsi che dovevano essere piantati.
1793 Giugno
Angiolo Maria Balbi – Provveditor di Peschiera – comunica all’Accademia la propria intenzione di rivolgersi ai competenti Tribunali della Serenissima Dominante per la piantagione dei “Morari” (gelsi) di Peschiera.
1793 Ottobre
Bartolomeo Poletto scrive all’Accademia raccontando i retroscena delle resistenze a far partire la piantagione di gelsi sugli spalti della fortezza di Peschiera, indicando i favorevoli e i contrari, chiedendo la segretezza e magari un piccolo compenso.
1793 Giugno
Antonio Righi comunica (probabilmente all’Accademia) di esseri recato al palazzo del Provveditor di Peschiera per avere il permesso di piantare i nuovi “Morari” (gelsi) e che si sentito rispondere di no.
1793 Giugno
Antonio Righi – Affittuario della piantagione dei gelsi di Peschiera avverte l’Accademia che da parte di chi governa la fortezza gli viene impedito di piantare nuovi alberi e di zappare e concimare il terreno.
1793 Giugno
Bartolomeo Poletto, dichiara all’Accademia la propria indigenza, e si rimette alla buona volontà dei Soci per una gratifica che compensi le spese da lui sostenute per la pubblicazione del Decreto riguardante i danni da non farsi ai “Morari” della fortezza di Peschiera.
1793 Giugno
Antonio Righi fa sapere all’Accademia che sugli spalti esterni della fortezza di Peschiera vi sono 280 “Morari” (gelsi) da spiantare perché troppo piccoli.