Marchese Felice Carlotti di Riparbella (1900-1987)
Il marchese Felice Carlotti di Riparbella (1900-1987) è tutt’oggi ricordato in Accademia come nobile gentiluomo di vecchio stampo, amico e collega accademico. Discendente di una delle più antiche, titolate e ricche famiglie della città scaligera, dopo il conseguimento della maturità classica presso il Liceo Scipione Maffei di Verona, entrò nella Regia Scuola Navale Superiore di Genova, divenendo, quindi, ingegnere navale e meccanico, nel 1923. Bibliofilo dilettante ed appassionato, dotato di una ottima cultura e di un forte attaccamento alla terra d’origine, grazie alle proprie possibilità economiche, setacciò per circa cinquant’anni il mercato librario europeo, alla ricerca di edizioni veronesi e di incisioni relative alla città e al territorio scaligero.
Durante i suoi numerosi viaggi acquistò monografie, opuscoli, estratti che lentamente andarono a formare quella ricca collezione che trovò spazio nel suo palazzo di Padova e venne, poi, generosamente donata all’Accademia.
Del lascito si cominciò a pensare a partire dall’autunno del 1977, a seguito di una serie di contatti, fra il marchese Felice e Carlo Vanzetti e Mario Carrara, all’epoca rispettivamente Presidente e Segretario accademici. La formalizzazione della preziosa eredità avvenne il 15 gennaio 1983, quando Carlotti formulò le proprie ultime volontà.
L’esecuzione di queste si protrasse a lungo, anche per via dei tempi burocratici necessari all’ottenimento dell’indispensabile beneplacito all’accettazione da parte dell’autorità competente. L’autorizzazione arrivò il 17 aprile 1990, sotto forma di un decreto del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga e l’acquisizione effettiva del fondo da parte dell’Accademia fu completata alla fine della primavera dello stesso anno, mentre la catalogazione si protrasse sino alla primavera del 1992.
La consistenza del lascito di Felice Carlotti è imponente
4400 unità librarie e 1500 incisioni di grande pregio
In riferimento alla data di stampa, troviamo un incunabolo del XV secolo,
121 cinquecentine, 112 seicentine, 641 settecentine, 3525 edizioni moderne,
della quali 1290 edite nel corso del XIX secolo e 2235 nel XX.
Il patrimonio è ricco e vario, composto da opere riguardanti
la storia, la religione, la filosofia, le scienze fisiche matematiche e naturali, l’arte, la biografia, il diritto…
Aspetto pregevolissimo della collezione carlottiana è la sua valenza antiquaria e bibliografica: sulla seconda di copertina, di norma, ciascun pezzo riporta incollato il ritaglio del catalogo antiquario ove esso venne acquistato.
Ciò significa che lo studioso dispone di una serie di notizie molto preziose, quali la descrizione e la storia del volume, il valore commerciale stimato e il prezzo effettivo d’acquisto, il mediatore dell’affare.
Qua e là, fra le pagine, appaiono delle annotazioni in matita autografe dell’acquirente, indice della sua passione per la carta stampata e della sua erudizione.
Ufficialmente è ammesso alla pubblica consultazione a partire dalla primavera del 1992, secondo le modalità d’uso previste dalla volontà testamentaria del marchese, ovvero visione in sede e divieto di asporto dalla stessa.