Il meccanico Massimiliano Chiusto, che aveva già inviato all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona una macchina per concorrere alla soluzione del problema “…di ritrovare la maniera economica e sicura di trebbiare compiutamente il grano e principalmente il riso ” e che il 15 Ottobre 1807 aveva ricevuto una lettera di Benedetto del Bene con la quale gli si diceva che solo nell’Agosto del 1808 la sua macchina avrebbe potuto essere accettata, correndo ora il mese di agosto spedisce di nuovo la macchina perché sia valutata, scusandosi se essa non è tirata a lucido ma anzi costruita con legno grezzo. Sotto la firma di Chiusto esiste un cartiglio, una volta incollato, sul quale è scritto “Sotto di qui vi è il vero Nome e Cognome dell’Invent.”, nella parte nascosta del cartiglio è scritto “Carlo Fuochi, Med. Cond. Di Codogno”.