Antonio Righi non può muoversi da Sirmione e non può confermare all’Accademia se tutti i “Morari” (gelsi) siano stati tagliati o meno, ci pensi Cagnoli perché lui è impotente, si raccomanda all’Accademia stessa perché sia evitata la propria rovina.
Provenienza: Sirmione
1793 Giugno
Antonio Righi ha sborsato 30 Ducati per smuovere i francesi e si raccomanda a Cagnoli, la sua vita è in pericolo essendosi trovato in due battaglie fra tedeschi e francesi. Antonio Cagnoli appunta sullo stesso foglio la risposta il 3 Settembre ricordando che lui si era impegnato per 10 Ducati, e promette di parlare con i Signori della Reggenza ma bisogna aspettare “..che le cose sieno quiete..”.
1793 Giugno
Antonio Righi dice ad Antonio Cagnoli che i francesi dopo sei giorni da quando si sono impegnati a stimare i danni dei gelsi non lo hanno ancora fatto, e che forse sarebbe bene fare un “Regalo” agli ingegneri francesi. Prega inoltre di sollecitare la risposta alla lettera ai francesi perché a due miglia da Peschiera ci sono i tedeschi. Cagnoli nello stesso foglio appunta la risposta impegnandosi per 10 Ducati ed invitando il Righi di mettersi sotto la protezione di un certo Carrara.
1793 Giugno
Antonio Righi racconta ad Antonio Cagnoli di essersi recato dal comandante dei francesi e che questi gli ha detto che due suoi periti insieme a due periti dell’Accademia avrebbero potuto definire il danno. Righi prega Cagnoli di venire a Peschiera e di parlare con il Provveditor della città
1793 Giugno
Antonio Righi si è recato dai francesi per farsi pagare i danni, come consigliato dall’Accademia, ma si è sentito rispondere che quelle piante sono loro.
1793 Giugno
Antonio Righi avverte l’Accademia che sugli spalti esterni della fortezza i gelsi sono stati tutti spiantati e che erano i più belli e i più giovani e che verso e da Peschiera si muovono più di duemila soldati. Sullo stesso foglio minuta di Cagnoli che dopo aver espresso il rincrescimento per “..lo spianto..” dei gelsi propone di “..fare qualche rimostranza…”, con buone maniere e magari chiedere un compenso, ma con una promessa scritta.
1793 Giugno
Antonio Righi avverte l’Accademia che sia i francesi che i tedeschi hanno provocato gravi danni ai “Morari” (gelsi) e che tale danno dovrà essere sopportato dall’Accademia stessa.
1793 Giugno
Antonio Righi ringrazia l’Accademia per la lettera di cui al punto precedente, al Provveditor di Peschiera, ma insiste sulla necessità di tagliare i fieni e che in caso ci penserà lui a tagliarli e a darli via.
1793 Giugno
Antonio Righi chiede di poter falciare i fieni che, secondo lui, danneggiano le piante e di far proclamare in Chiesa che nessun danno venga arrecato ai gelsi.