Parere intorno ai problemi presentati all’Accademia d’Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona il giorno 29 agosto 1826, a firma Girolamo Asquini, con proposta di scelta del problema n. VII. E’ allegata l’esposizione a stampa dei singoli dieci problemi raccolti ed esaminati.
DocType: Relazione
1826 Agosto
Problemi raccolti nella sessione del giorno 29 agosto 1826, accompagnati dalle osservazioni
1826 Agosto
Problemi raccolti della sessione del giorno 29 agosto 1826.
1826 Agosto
I soci Giacomo Marastoni e Marco Antonio Miniscalchi indirizzano agli Accademici il loro motivato giudizio sulle produzioni degli Accademici concorrenti a premio per il 1825.
1825 Ottobre-nov.
Relazione dei commissari Zoppi, Pollini e Brunelli, incaricati dal Presidente di esaminare il segreto del processo chimico-farmaceutico scoperto da Bartolomeo Rigatelli. Vi si dice che il giorno 11 novembre in Accademia, alla loro presenza, il Rigatelli compì il processo chimico-farmaceutico, il cui riscontro venne richiuso in busta sigillata sotto il n. 4 affidata all’Accademia. Terminato il processo, essi si riunirono nei giorni 13 e 14 per stendere la relazione, nella quale dichiarano che la sostanza: è stata prodotta dal Rigatelli utilizzando ” un vegetabile comune e indigeno” di tutta Europa, con processo semplicissimo e costi modestissimi rispetto a quelli del solfato di chinino; non contiene nulla di venefico; non polverizzata è di color mattone, friabile, più amara del solfato di chinina; polverizzata è più biancastra e molto solubile; il suo stato chimico essenziale è la combinazione di un acido con un principio salificabile vegetale; rispetto ai caratteri chimici non devono dire di più per l’impegno al segreto; il nuovo prodotto è analogo al solfato di chinina ed in alcuni casi possa superarne l’efficacia; le dichiarazioni del Rigatelli sono veritiere e la sua scoperta “importante per l’umanità”. La relazione chiude esprimendo encomio per il nuovo prodotto, rallegramenti per l’inventore e l’invito all’Accademia di secondarne “gli utili e nobili tentativi”.
1825 Settembre
Relazione letta in Accademia dal socio B. Angelini dedicata a “tentata medicazione al cercone o vino matto”.Si tratta di una delle principali malattie del vino, che viene detto allora “vino matto” o anche “vino voltato”, “vino grasso”, “vino che fila” o genericamente “vino guasto”: in tali casi il vino si presenta intorbidito e oleoso, con sapore acre e disgustoso, odore nauseabondo e colore sbiadito e biancastro nei bianchi e rosso-giallastro nei rossi. L’Autore illustra quanto scritto in Francia sull’argomento nel 1823 e quanto da lui stesso tentato con risultato nell’aprile 1824 sul vino contenuto in una sua botte nella villa di Castelnuovo.
1825 Giugno
Relazione dei censori sui 4 problemi raccolti nella sezione del giorno 30 maggio 1825 con relative osservazioni.
1- quale specie di nutrimento per i bachi da seta in sostituzione della foglia di gelso
2- il miglior metodo pratico di coltivazione delle viti
3- quale pianta sostituibile ai vecchi salici e innestabile con le gemme del salice viminalis
4- metodo di costruzione di case rustiche con locali necessari ai vari rami dell’agricoltura.
1825 Giugno
Copia del documento n. 231
1825 Febbraio
Relazione formulata dai soci Buri e Scopoli, incaricati di esaminare i cinque problemi proposti all’Accademia il 31 gennaio 1825. Si rileva che solo il terzo è formulato in forma di problema. Essi riguardano l’uso della macchina a vapore nel Veronese, la qualità dei vini veronesi, l’utilità o meno dei paragrandini, una topografia medica del territorio veronese, i miglioramenti delle case coloniche.
1825 Febbraio
Il socio Ciro Pollini esprime il suo giudizio sulla traduzione del “Manuale di tecnologia” di Enrico Poppe, eseguita e, con corredo di note, pubblicata dal prof. Configliachi, docente di Storia naturale e di Tecnologia all’Università di Padova.In essa il Poppe divide tutti ” i mestieri e le fabbriche” in quattro classi: preparazioni meccaniche; preparazioni chimiche; preparazioni chimiche per via secca; preparazioni chimico-meccaniche.Trattasi di opera di somma utilità, la cui traduzione è stata scelta come testo per le scuole del regno lombardo-Veneto.