L’Accademico Giuliari, nominato giudice del concorso il cui problema proposto recita: “Se giovi o no tenere le Arti unite in corpi con disciplina, privilegi contribuzioni al corpo e quali siano i vantaggi e i disvantaggi tanto generali quanto particolari rispettivamente al Commercio, alla Nazione ed al Pubblico Erario”, ritiene degne di attenzione tre dissertazioni delle sei pervenute ed esattamente quella che porta il motto “Non semper ea sunt ..” che merita l’Accipit, quella che porta il motto “Artes vero innumerabilis .” che merita il premio a pari merito con quella che porta il motto: “Ne quid nimis .”. Propone quindi di dividere il premio in due parti a queste ultime dissertazioni.
DocType: Relazione
1791 Agosto
Giobatta Ridolfi, Accademico, descrive i luoghi e le colture della zona del veronese (Riparto ventisettesimo) a lui assegnata; e suggerisce alcune modifiche da apportare alla dimensione del “Riparto” in oggetto.
1791 Gennaio
Angelo Berzoli – Socio corrispondente di Alessandro Murari Brà scrive a quest’ultimo per descrivergli in modo piuttosto sommario il XXXIII riparto affidato ai due (zona Sud del Veronese comprendente Isola della Scala, Erbè Vigasio, ecc.) e per proporre alcune modifiche di assegnazione fra il XXXIII, il XXXIV e il XXV riparto.
1790 Sconosciuto
Domenico Marocchi – Socio corrispondente del Socio Zenone Bongiovanni descrive con ricchezza di particolari la ripartizione del territorio veronese affidata al Bongiovanni, comprendente i comuni di Malcesine, Brenzone, Torri, Paj e Montagna. Il tutto è accompagnato da una lettera dello stesso Marocchi al Bongiovanni, nella quale il primo spiega i motivi per i quali ha tardato a rispondere all’incarico assegnatogli, quello appunto di descrivere il Riparto di cui sopra.
1790 Settembre
Il conte Giuseppe Marogna, descrive all’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona la condizione dei luoghi affidati al suo “Ripartimento” che sono Nogara, Ingazà, Campalan, Corezzo , Maccaccari, Roncanova, Gazo, Pradelle, San Pietro in Valle, Albaria, Fattolè, Bonferraro e Moradega.
1790 Agosto
Simon Bombieri – ingegnere accademico – Propone al Consiglio di Reggenza dell’Accademia di Agricoltura, Commercio ed Arti di Verona, per risolvere il problema di verificare momento per momento l’aumento o il decremento del livello dell’Adige, di costruire un tubo vuoto con dentro una palla di rame, vuota d’aria e un asta della stessa altezza del tubo, il tutto da porsi al Ponte Navi in modo che l’acqua, penetrando nel tubo quando il livello dovesse innalzarsi, spinga la palla e l’asta super il sommo del tubo e sia possibile misurare in piedi ed in once di quanto si sia innalzato il livello del fiume.
1790 Luglio
Approfondita relazione del marchese Gabriele Dionisi sui luoghi del XV “Riparto” a lui assegnato, comprendente la zona di Cerea, descrivendo località per località con le loro ville, le parrocchie, il numero degli abitanti e in alcuni casi anche un po’ di storia.
1790 Luglio
Desiderato Pindemonte – Accademico – si giustifica del ritardo con il quale sta rispondendo ai quesiti che gli sono stati posti dall’Accademia, sia per la sua infermità, ma anche per il tempo che è stato necessario a trovare vecchi appunti e memorie utili al lavoro in questione, consistente in definitiva alla descrizione del settore di territorio della provincia di Verona a lui assegnato. Fa poi riferimento ad una carta geografica che gli sarebbe stata molto utile per descrivere i villaggi, i monti, le pianure, le valli e i fiumi, carta pare disegnata da un certo Leonida Pindemonte, famoso geografo ma che è andata perduta. Passa poi a confermare che ricevute nell’Ottobre del 1789 le stampe per la preparazione del frumento da semina le ha distribuite nell’ suo “Ripartimento” attraverso il signor Andrea Vicentini. Espone quindi alcune considerazioni sulla suddivisione del territorio nei vari “Ripartimenti” proponendo alcune modifiche e che per ciascun settore le località vengano indicate in ordine alfabetico. Propone anche che, per trarre notizie certe delle popolazioni dei monti, dei fiumi, delle pianure e delle paludi che ancora sussistono, sarebbe utile predisporre una perfetta carta topografica alla quale tutti gli Accademici potrebbero collaborare. Si rammarica infine per i 220266 campi inondati dall’acqua.
1790 Febbraio
Antonio Cagnoli – Segretario perpetuo dell’Accademia – viste accolte le sue proposte fatte al Consiglio di Reggenza il 2 Gennaio 1790, avanza altre due proposte che prima enuncia in generale poi, in documenti indicati con le letere E ed F, approfondisce e dettaglia. Il primo progetto è quello di incoraggiare tutti i cittadini, e soprattutto i giovani, di ogni ordine e grado ad impegnarsi nela professione delle “Arti”; il secondo è quello di riformare il metodo di attribuzione del premio da assegnarsi al pibblico concorso.
1790 Gennaio
Pietro Moro, Accademico, in risposta ad un incarico che deve essere stato fatto a tutti i Soci, con una circolare che lo scrivente data al Novembre precedente, sostiene che non esistendo una carta topografica della provincia di Verona appare difficile rispondere ai quesiti posti dall’Accademia a seguito della già citata circolare. Esprime tutta una serie di consigli per meglio definire la geografia e i paesi assegnati a ciascun Socio, definisce con quattro definizioni le località da esaminare: Ville o Villaggi, Comuni, Contrade, Castelli o Fortezze. Quindi passa a descrivere tutto ciò che esiste nel suo ripartimento N° XVII che più o meno corrisponde alla Valpolicella.